mercoledì 3 ottobre 2012

La grande fabbrica delle parole

Nonostante la grande quantità di libri che abbiamo letto, sfogliato, sbirciato, sequestrato e adorato durante quest'anno, "La grande fabbrica delle parole" rimane in assoluto il mio preferito.
La storia di un paese dove per poter parlare, bisogna comprare le parole. La storia di Philéas, innamorato di Cybelle, a cui vorrebbe poter dire "Ti amo", ma non dispone di abbastanza denaro per comprare parole così importanti.Una storia semplicissima, dai ritmi lenti, che riesce a trasmettere emozioni intense e grande tenerezza.

Lunedì sono arrivati i nuovi volontari, ansiosi di iniziare a lavorare e di lanciarsi in pieno in quest'avventura.
Chissà se anche loro si perderanno sugli autobus urbani. Chissà se anche loro gireranno la città sotto la pioggia trascinandosi dietro enormi pentoloni magici. Chissà se anche loro si faranno viziare dai colleghi periferici con dolci e cioccolatini.

Per questo mese ci saremo anche noi al loro fianco e cercheremo di condividere con loro un po' di quella saggezza che la biblioteca, i bibliotecari, (gli autobus urbani) e tutti i colleghi del Servizio Civile ci hanno trasmesso durante quest'anno. Insegneremo loro alcuni dei trucchi per sopravvivere agli scioperi dei mezzi pubblici imparati sulla nostra pelle; a gestire i bimbi-scimmia, immancabili ad ogni lettura; e, soprattutto, ad apprezzare la bellezza dei libri per bambini.
Siamo povere (abbiamo speso tutti i nostri stipendi in caramelle, da ingorde quali siamo), perciò l'unica eredità che possiamo lasciare ai giovani sono le nostre parole (almeno quelle, a differenza di Philéas, noi non dobbiamo comprarle, per cui possiamo spenderne in abbondanza) e un grandissimo, enorme...

BENVENUTI

martedì 17 luglio 2012

Il raduno

L'estate porta con sé giornate calde e coccolose, piene di sole, di fiorellini colorati, di palline di gelato, di libri pieni di acqua e di acqua piena di libri (Uh? Forse non proprio) e di farfalle ridenti e di scoiattoli giocherellosi.
Con questo spirito gaio, i giovani in Servizio Civile della Provincia di Trento si incontrano per un aperitivo serale due mercoledì al mese con l'intento di ritrovarsi e parlare di argomenti importanti come la vita, il fato, gli eventi e gli scoiattoli ridenti.
L'ultimo incontro, avvenuto mercoledì scorso, tuttavia, non era volto alla conoscenza reciproca ma alla reciproca ammirazione. Ciascuno di noi, infatti, ha dato prova della propria bravura sfoggiando le abilità sviluppate durante questo anno di servizio, chi nel canto, chi nella fotografia, ecc, ecc. Personalmente, mi presento portando sotto braccio il nostro magico computer, per fare vanto delle mie indiscutibili e indiscusse capacità di scrittura. Tento disperatamente di accenderlo, ma rendendomi conto delle sue limitazioni tecnologiche, decido infine di abbandonarlo al suo destino, nella speranza che qualcuno abbia la grazia di rubarlo, cosa che naturalmente non avviene (nemmeno i ladri lo vogliono, ahimè).
Il pomeriggio trascorre piacevolmente, finché alzando la testa realizziamo che il mondo intorno a noi è di colpo diventato buio e minaccioso. Le nuvole brontolano furiose sopra di noi e grosse gocce di pioggia iniziano a colpirci incessantemente, intimandoci di abbandonare la postazione.
Ci prepariamo ad affrontare un'epica guerra contro il tempo atmosferico. Le voci del coro intonano i loro canti impavidi con tono sempre più alto per sovrastare il rumore dei tuoni. I flash delle macchine fotografiche scattano perfettamente sincronizzati con la luce dei fulmini che illuminano il cielo scuro. Il vento carica come un toro e si lancia ululando contro le creazioni di "Straccio e rifaccio".
Siamo ormai allo stremo delle forze, ma non siamo disposti ad arrenderci.
Gli elementi si ritirano per un brevissimo istante e godiamo di quell'attimo di tregua con avidità. Non abbiamo nemmeno il tempo di trarre un sospiro, che sono già ritornati, tutti insieme contro di noi.
Ci piovono addosso pannelli ricoperti di fotografie, artistici vestiti ricamati e persino un computer d'epoca.
Scappiamo in fretta e furia, trascinandoci dietro ogni traccia di questa piacevole serata e lasciando, come unico segnale del nostro passaggio una piccola e umile...

Bandiera bianca.


venerdì 13 luglio 2012

Bibliotechine

Abbiamo già oltrepassato la metà del nostro percorso come volontarie in Servizio Civile e, ciononostante, le idee su chi siamo esattamente sono ancora piuttosto confuse. Certo, (quasi) tutti hanno capito che ci occupiamo di leggere storie ad alta voce ai bambini, ma non è ancora ben chiaro a che titolo.
Vi forniamo la top ten dei nomi e ruoli che ci sono stati affibbiati negli ultimi mesi.

10. Bibliotecarie: Pare che il fatto di girare per una biblioteca pubblica con un cartellino sia sinonimo implicito di essere un bibliotecario. Ci teniamo a ribadire che non è così.
9. Tirocinanti: Non solo giriamo per la biblioteca munite di cartellino, ma abbassiamo pure considerevolmente l'età media dell'ambiente bibliotecario, perciò non possiamo che essere tirocinanti.
8. Studentesse delle superiori: Vi sembriamo ancora troppo giovani? Allora l'unica spiegazione è che siamo state cattive, molto cattive. Infatti il preside ci ha spedite qui per punizione.
7. Stagiste: Eh, vabbè, inutile che facciamo tanto le difficili. Ammettiamo di fare uno stage e via!
6. Volontarie: Qualcuno è particolarmente bravo e ha capito che siamo volontarie. Forse però si è lasciato sfuggire l'ultima parte, in Servizio Civile. Non vogliamo essere venali, però ci teniamo a specificare che un piccolo "rimborso spese" lo riceviamo anche noi, ecco.
5. Maestre: Bambini e genitori adoooorano pensare a noi come maestre. Ci dispiace deludervi, ma noi leggiamo solo i libri.
4. Promoters: Buonasera, signore, desidera comprare questo libro? Solo per oggi c'è il 50% di sconto.
3. Donne delle pulizie: Oh, finalmente siete arrivate, vi stanno aspettando, lo straccio e le scope sono da quella parte.
2. Soldatesse: C'è davvero bisogno di commentare?
1. Fatine della biblioteca: Gli attribuiamo il primo posto perché è quello che ci è piaciuto di più! Ci piace immaginarci con tanto di bacchetta a gironzolare per le biblioteche.



martedì 3 luglio 2012

La sitcom

Ieri mattina, baldanzosi e imperterriti, hanno fatto il loro trionfante ingresso negli uffici comunali i nuovi volontari in Servizio Civile per due mesi. Oltre a tutti i validi motivi convenzionali per gioire nel conoscere persone nuove, siamo state entusiaste perché la loro conoscenza ci ha dato modo di lanciare uno sguardo più distaccato alla nostra quotidianità, accorgendoci con sommo stupore di essere personaggi quanto meno bizzarri, soprattutto se presi nell'insieme.
Abbiamo raccolto alcune testimonianze e ora... Ecco a voi, la nuova sitcom, made in Politiche Giovanili!



Episodio 1 - Nuovi amici

Due giovani diligenti protetti dalle schermate dei loro computerini battono furiosamente sulle tastiere. Entrano in scena le due vicine di casa pettegole (ovvero noi bibliotechine) con i loro vestiti sgargianti e pieni di fiori e gli occhiali da sole coloratissimi.
Saltellano e svolazzano allegramente intorno all'ufficio, abbracciando e sbaciucchiando gli astanti. D'un tratto, si accorgono di non essere sole con i soliti volontari.
Dalla stanza adiacente, infatti, spunta uno dei nuovi arrivati.
Per un attimo cala il silenzio nella stanza e le bibliotechine restano bloccate a mezz'aria, interrompendo i loro balli tribali.
È solo un istante, ma sembra infinito. Meno di un secondo dopo, si sono già riprese e, in preda a un attacco di ospitalità estrema, saltellano intorno al malcapitato e lo cospargono di caramelle alla liquirizia.
I consueti protestano per la mancanza di attenzioni (e di caramelle) nei loro confronti. Le bibliotechine, dunque, si voltano lanciando caramelle anche nella loro direzione.
In quel preciso istante, arriva il capoufficio. La situazione si risolve in un attentato terroristico nei suoi confronti, con una pioggia di caramelle che si riversa sull'autorevole capo. Le bibliotechine scappano per sfuggire al linciaggio.

Episodio 2 - Il negozio di scarpe

Da brave vicine di casa, le vostre bibliotechine arrivano in visita cariche di crostate di mele e altri manicaretti. Sconvolte e piene di timore si addentrano in una selva oscura, che non assomiglia affatto al solito ufficetto. Al posto delle ben note scrivanie ci sono pile e pile di scarpe antinfortunistiche. Il pavimento è a malapena visibile sotto le montagne di scatoloni di magliette con la scritta "Sommer Jobs". Sembra di intravedere un volontario sepolto sotto un cumulo di guanti, ma l'istinto di sopravvivenza impedisce loro di indagare oltre.
Escono indietreggiando e si autoconvincono di avere sbagliato ufficio. Cambiano strada e si dirigono verso il più vicino negozio di scarpe, sperando di trovarvi i volontari dispersi.

... Continuate a seguirci per le prossime puntate!

lunedì 25 giugno 2012

Growing up

Qualche settimana fa, come parte del nostro percorso formativo, abbiamo partecipato ad una serie di incontri sul tema della gestione delle emozioni. Da bravissime allieve quali siamo abbiamo interiorizzato tutto ciò che ci è stato insegnato, per cui da allora i nostri dialoghi sono perfetti esempi di comunicazione efficace e di autocontrollo.

Skill n°1 - Speaking

«Il tuo comportamento mi fa sentire ferita. No, aspetta, questo è un modo inconscio per attribuirti la colpa del mio stato d'animo. Rifaccio la frase: il tuo comportamento mi fa sentire addolorata con una punta di irritazione. Forse anche leggermente confusa.»


Skill n°2 - Listening


«Non bisogna avere paura del silenzio. Il silenzio è un modo per elaborare le sensazioni che l'altro ci trasmette, perciò ora apprezziamo la calma silenziosa di questa stanza.»


32 secondi dopo...

«Mi prude l'orecchio. A te no? Hey, hai notato che c'è una macchia sul soffitto? Ti piace il gelato alla menta? Tuo fratello è allergico alle betulle? Il mio, sì. Oh, silenzio. Giusto. Ora taccio.»

14 secondi dopo, all'unisono.

«Abbiamo elaborato abbastanza!»


Skill n°3 - Writing


«Credo che i nostri post per il blog siano pieni di virus mentali. Ad esempio stiamo ingigantendo i nostri problemi con espressioni come sarebbe terribile se perdessi l'autobus; per non parlare della nostra tendenza a pretendere ed esigere con formule come io devo assolutamente prendere l'autobus. Forse dovremmo trasformare queste espressioni in positivo: sarei molto dispiaciuta se perdessi l'autobus, ma potrebbe essere un'ottima occasione per accrescere le mie capacità fisico-motorie correndo fino a Villazzano. Sì, così va molto meglio.»


Skill n°4 - Reading


«L'empatia consiste nella capacità di riconoscere e identificare le emozioni dell'altro, senza perdere di vista le proprie, perciò dovresti essere in grado di trasportarti sulle sue emozioni ma poi essere in grado anche di fare ritorno alle tue lasciando indietro quelle altrui.»
«Certo, credo di esserne capacissima. Ad esempio, leggendo questo libro... Sniff, sniff. Scusa, mi viene un po' da piangere perché lei... Sniff, sniff.»


Due ore dopo.


«Fare ritorno alla tue emozioni, ricordi?»
«Ma è cooooosì triiiiiiste!»

martedì 19 giugno 2012

Espressioni artistiche

I bambini non sono tutti uguali e, davanti agli stessi libri, letti esattamente nello stesso modo, non è mai detto che ogni pubblico reagisca allo stesso modo. Perciò abbiamo tratto il meglio dalla nostra esperienza per darvi una mano a gestire le situazioni più difficili

Il metodo naif: E' caldo. E' estate. Ciuf, ciuf, ciuf. Galleggio sul mio salvagente.
Scusate, ho sbagliato panorama. Ricominciamo. E' caldo. E' estate. Davanti a voi una ventina di bambini con i loro adorabili faccini adoranti rivolti verso di voi. Non perdono una solo sillaba del libro.
Mettetevi comodi e gustate un momento di autocompiacimento.
Il metodo concettuale: Entriamo nella stanza armate fino ai denti. Loro sono tanti. Tantissimi.
Saltano, urlano, si rincorrono. La biblioteca sembra invasa da una tribù di piccoli indiani.

All'improvviso, il silenzio. Basta tirare fuori un qualsiasi oggetto che attiri la loro attenzione per porre subito fine alla guerra dei mondi.
Dopo una piccola introduzione iniziale, una volta catturata la loro attenzione, procediamo con la lettura normalmente.



Il metodo Escher: Giù, tutti a terra! Usate il libro come scudo e date vita a una guerra creativa. Organizzate un campionato di baseball, lanci con il paracadute o qualsiasi altro elemento ricreativo che possa placare la loro ira funesta.


Il metodo barocco: Posate il libro, tirate fuori le palline da giocoleria e date inizio allo show.

mercoledì 13 giugno 2012

Il computer del secolo (sì, ma quale?)

All'alba dei tempi, quando gli uomini usavano ancora cavalcare il dorso dei dinosauri per spostarsi da un luogo all'altro, un uomo, in preda alla noia, decise di inventare il computer per potersi dilettare nei giorni di pioggia giocando a Windows Solitario. Da allora, la sua scatola magica è stata tramandata con amore di generazione in generazione fino a noi.

Il lascito dei nostri avi, tuttavia, nonostante i suoi innumerevoli anni di servizio, è dotato di una tecnologia così avanzata che nessun altro apparecchio moderno è in grado di riprodurla (sospettiamo che Steve Jobs si sia ispirato ad esso per creare alcune delle sue più famose invenzioni).
Vi presentiamo le sue caratteristiche più spettacolari:

- Modalità anti-stress: Grazie al suo sensore di rilevamento dello stress, il nostro computer è in grado di individuare livelli di tensione eccessiva e di alleviarla velocemente procedendo allo spegnimento automatico, improvviso e senza alcun segnale di avvertimento dell'apparecchio. Così, se state lavorando al progetto più importante delle vostre vite, non dovete preoccuparvi, lui provvederà a smettere di dare segnali di vita per almeno un paio d'ore proprio quando sarete arrivati al punto cruciale della faccenda.

- Modalità di aumento delle capacità mnemoniche: Avete difficoltà a memorizzare dati o testi che avete appena finito di leggere? Non vi ricordate nemmeno il nome di vostra nonna o che cosa avete mangiato per colazione questa mattina? Abbiamo la soluzione che fa per voi! Scrivete almeno 30 pagine di testo sul nostro magico computer senza salvare, appena vi avvicinerete con il puntatore del mouse alla scritta "Salva", verrà avviata la procedura di riavvio automatico. Il procedimento può essere ripetuto ad oltranza, svariate volte, finché non avrete imparato a memoria ogni singola sillaba del testo da digitare e vi deciderete a utilizzare un'altra postazione.

- Modalità di aumento dell'autoironia: Credete di essere davvero bravi in qualcosa? Ritenete che le vostre capacità abbiano raggiunto il massimo dello splendore? Qualunque sia l'ambito in cui credete di eccellere, il nostro computer troverà il modo per riabbassare la vostra autostima portandola a livelli di normalità. In fondo, crediamo che essere consapevoli dei propri limiti sia il primo passo per superarli.

- Modalità di accrescimento della soddisfazione professionale: Il vostro lavoro non è sufficientemente apprezzato? Passate ore a produrre davanti al computer ma nessuno sembra essersi accorto del frutto dei vostri sforzi? Dopo ore passate a comporre la vostra opera prima, al momento di salvare, sarete prontamente informati che la memoria è esaurita e dunque è impossibile salvare. La memoria risulterà piena a tal punto da impedire persino il copia-incolla, in questo modo acquisirete consapevolezza che la vostra opera prima è, in verità, quanto meno la seconda.


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