mercoledì 29 febbraio 2012

Carnevale! - ED. SPECIALE ROMAGNANO

Saliamo sull'autobus con il nostro sacchettino carico di libri e rispettive maschere (se non capite di cosa stia parlando, potete leggerlo qui), pronte per iniziare le letture di Carnevale.
L'autobus per Romagnano ha un grosso pregio, quello di essere solo uno e di andare solo in quella direzione, per cui nemmeno le vostre Bibliotechine di fiducia riuscirebbero mai a perdersi. Tuttavia, il tragitto è molto lungo.
Personalmente, detesto le vocine degli autobus. Sei concentrata sui tuoi pensieri, oppure dormi placidamente appoggiata al finestrino e la tua meditazione zen si vede interrotta ogni 3 minuti dalla fastidiosa vocetta che proclama "Prossima fermata: Santa Maria Maggiore". Perciò, immaginate la mia espressione quando, a metà del percorso la vocina annuncia: Prossima fermata: Ponte di Ravina.
E mezzo secondo dopo: Prossima fermata: Ponte di Ravina.
E ancora: Prossima fermata: Ponte di Ravina.
A oltranza, finché non raggiunge la fermata successiva e si incanta anche su quella e via dicendo fino a Romagnano. Per più di un quarto d'ora.
Considero un miracolo che l'autobus sia riuscito ad arrivare a destinazione tutto d'un pezzo, ma ce l'ha fatta.

Entriamo in biblioteca con aria baldanzosa, salvo poi scoprire che essa è chiusa e che la stanza in cui dovremmo fare le letture è momentaneamente occupata da un gruppo di signore che fanno yoga, perciò alla fine, nonostante il largo anticipo con cui ci siamo presentate all'appuntamento, ci ritroviamo e sistemare le sedie intanto che i bambini si tolgono i loro berretti e cappottini.

Notiamo subito qualcosa di insolito: la classe, che dalla prenotazione effettuata dalle maestre risulta essere di una ventina di bambini, si presenta in realtà con solo 8 elementi, pallidi, tremanti e dall'aria moribonda.
Non ci lasciamo scoraggiare per così poco e chiediamo ai superstiti da cosa si siano mascherati per carnevale, sentendoci raccontare dei loro costumi da cavalieri, coniglietti e, naturalmente, le immancabili cipipesse.*
Diamo inizio alla lettura che viene - ahimé - interrotta da grugniti, rantoli e altri suoni poco rassicuranti. A metà di La strega Rossella scoppia il pandemonio. I germi hanno la meglio su uno dei pargoli che inizia a vomitare, generando meraviglia tra i compagni, che lo guardano con stupore quasi compiaciuto. Qualcuno di loro chiede delucidazioni su quello che sta succedendo e taluni altri descrivono la scena con dovizia di particolari.

Beati loro. Noi bibliotechine, invece, non reagiamo in modo altrettanto filosofico e, cercando di trattenere i conati di vomito a nostra volta, concludiamo la lettura in fretta e furia per poi scomparire sul primo autobus disponibile.



* Cipipesse, proprio così. Il pubblico di questa lettura (piccoli delle materne) ha delle difficoltà a dire principesse.

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